He nee san

quel giorno un brutto temporale aveva pervaso l'intera città e di sicuro il cimitero non si era salvato... attorno ad esso si respirava un'aria pesante... grigia, spenta... un lampo di luce... un tuono?
il lampo proveniva da una cripta, poi un'altro e un'altro ancora
eh nee- onee saaaan... kore wa kawatte imas!! ancora quei geta che risuonavano nell'aria, un corpo steso sull'altare, con ancora qualche spillo che lo faceva sanguinare, segno che non era morta, o non da molto per lo meno...
nessuno, non c'era proprio nessuno in quel posto, ma si sentivano chiaramente i geta, i passi, le parole e i respiri...

Frantumazione, Vibrazione, Agitazione, Spostamento.

Ad un tratto l'aere attorno a Dominic sembrò tremare.

Già, c'era qualcosa di potente in quel luogo, qualcosa che Dominic doveva per forza distrarre per riuscire ad entrare. La visione di uno dei membri della Guild era chiara come non mai: entità di impossibile identificazione torturavano una ragazza, o almeno così sembrava.
Ovviamente tra le sue abilità non rientrava l'esorcismo quindi, pur avendo un buon numero di amuleti a suo favore, non era sicuro di riuscire a purificare il luogo. Del resto...contro cosa avrebbe dovuto combattere altrimenti?
Alla fine fu pronto.
Scattò in avanti sfruttando la telecinesi ed entrò nella cripta distruggendo l'architettura al suo passaggio. Con lo spostamento della telecinesi e la vibrazione era semplice per lui spostarsi velocemente. Giuse al centro della cripta ove la ragazza era vittima di un orribile gioco mirato a dissanguarla.
Si guardò fugacemente attorno, prese 3 amuleti e li lanciò in aria, in 3 diverse direzioni.
Immediatamente si attivarono, confermando più presenze oscure nel luogo.

Almeno questo vi rallenterà.

Immediatamente prese in braccio la ragazza e riattivò la telecinesi come prima, uscendo dalla cripta e arrivando sotto alle fronde di un albero consacrato dalla Guild che nessuna forza negativa avrebbe potuto oltrepassare.

Era stata un'idea del capo, inserire in quante più zone possibili alberi come questi, per offrire riparo ai membri della Guild impegnati in missioni pericolose.
Guardò la ragazza. Sanguinava.
Era necessario condurla fuori di li per offrirle le necessarie cure mediche.

Ieeeeeeeeeeeeee un'urlo e poi altri... tanti urli disperati attorno all'albero dei colpi contro quella stessa barriera luci improvvise, era chiaro che qualcosa tentava di entrare...
onee san tomatte mo ii des ka
i colpi cessarono, si vedevano chiaramente sull'erba i segni dei geta
onii chan idoi des!!

Maledizione!

Avrebbe dovuto cavarsela da solo, proprio come da solo era entrato nella cripta. Il tizio che aveva avuto la visione non aveva un potere attivo, e gli altri membri erano già impegnati.
Guardò nella sua tasca: altri 3 amuleti.
La ragazza continuava a perdere sangue e non era un buon segno.
L'unica cosa di cui era certo e che quegli spiriti, di cui ora sentiva chiaramente le voci, erano arrabbiati, forse per il fatto che aveva portato via il loro nuovo gioco.
Non sapeva cosa fare, per la prima volta da quando era entrato nella Guild.

camminavano, tutto attorno all'albero sbattendo sempre contro la bariera, sempre più forte sempre più spesso, avevano smesso di parlare..
gnh... la ragazza aprì gli occhi, poco, quello che vide fu uno sconosciuto... si rizzò in piedi con le poche forze che le rimanevano, stava anche per fare una domanda quando ciondolando cadde a lato, aveva furoi dalla bariera una sola mano... inutile dire che le orme dei geta si diressero li con una velocità spropositata, afferrandole il polso... anche di quello si vedevano i segni...

Le cose peggiorarono ulteriormente. La ragazza parve riprendersi, ma cadde e una mano finì fuori dal raggio d'azione del'albero consacrato, attirando su di lei l'attenzione degli spiriti che le afferrarono la mano tentando di portarla fuori.

Ad un tratto un'illuminazione....
Non era l'area dell'albero che offriva protezione, ma l'albero stesso.

Ma certo! La teoria della candela!

Se una candela viene accesa fa luce nella zona in cui si trova. Se la candela viene spostata, farà luce nella zona in cui verrà posta.

Sollevare. Vibrazione. Spostare. Agitare.

Unì quattro qualità della sua Telecinesi riuscendo a staccare da terra l'albero e una buona parte del terreno che vi si trovava attorno. Uno strano mezzo di trasposto.
L'operazione aveva richiesto l'utilizzo di due mani, ma muovere la piattaforma avrebbe comportato l'utilizzo di una sola di esse, mentre con l'altra si preoccupò di risistemare la ragazza, nuovamente svenuta.
Ovviamente riuscì nell'intento solo perchè, spostando in avanti la piattaforma, era riuscito a fare indietreggiare gli spiriti.

nessun rumore, nessuna obbiezione, niente di niente, nemmeno un gemito, solo un soffio di vento, forse semplicemente stavano li ad aspettare, in fondo prima o poi, smaterializzandosi o meno dovevano uscire da sotto quell'albero...
riapri gli occhi, non sembrava ma era una persona forte... il suo bel vestito bianco si era macchiato... che peccato... questa volta non si mosse, sobbalzò solamente un pò reggendosi il polso, doveva farle male, forse era rotto... c-chi diavolo sei tu?! si guardò attorno e dove sono io?! e Astaroth e Kaworu? cosa gli hai fatto?! era decisamente spaventata, il sangue su di lei non la tranquilizzava assolutamente ne tantomeno non vedere i suoi amici...

Non appena era riuscito a prendere la ragazza, si era diretto verso l'uscita del cimitero, noncurante della possibilità di essere visto. Del resto con un tempo così chi sarebbe uscito?

Dominic. Ti ho salvato da alcuni spiriti. Ti stavano dissanguando sul sepolcro di una cripta, e non c'era nessun'altro...corpo lì dentro.
Sei ferita, quindi riposa. Stiamo andando in ospedale.

Detto questo, usò anche l'altra mano e aumentò la velocità dell'isolotto volante. Guardando la ragazza temeva che non avrebbe resistito ancora per molto.

amara ironia si celava in quella frase. c-corpi?... era stesa su quel pezzo di zolla ambulante... girò la testa guardando la strada che sembrava un fiume scorrere veloce sotto di loro... per rivoltarsi verso il ragazzo fissandolo per un pò... sei tu? che cosa stai facendo?... disse a mezzo fiato con un viso a dir poco triste...
i bambini con i geta si sentivano chiaramente, gli stavano correndo dietro... erano veloci quanto quella strana struttura...